1905: il cinematografo conquista Napoli, ma atterrisce i cafoni del circondario ai quali pare una diavoleria che chiamano “‘o ‘mbruoglie dint’o lenzuolo”. Marianna, erbivendola analfabeta, scopre di essere l’attrice di “La casta Susanna”, un film di sei minuti in cui si bagna nuda nel lago d’Averno. Ma com’è accaduto che Marianna sia diventata, a sua insaputa, la protagonista del film? La verità la sa Federico, il realizzatore della pellicola, ma intende ricostruirla anche Beatrice, la scrittrice torinese a cui era stato inizialmente offerto il ruolo. Le loro due voci si alternano, così, a quella di Marianna in un doloroso sforzo di memoria che ripercorre la storia del film e dei loro tormentati rapporti.